Dieci tesi per l'università

 
8. L'università del futuro non riduce la formazione ad apprendimento di competenze professionali

L'esperienza dello studio universitario si offre come fase cruciale di maturazione e sviluppo della persona, a livello integrale. La vita comunitaria, la condivisione dei tempi e degli spazi, le amicizie che si sviluppano costituiscono un patrimonio di esperienze per il soggetto e questo patrimonio va preservato e tutelato. Gli studi universitari, pur presentandosi in primis come opportunità di ampliare il proprio bagaglio di conoscenze, abilità e competenze in vista di successivi sbocchi professionali, non possono essere ridotti a mero centro di formazione professionale, in cui tutto è subordinato all’acquisizione di titoli spendibili in un orizzonte di carriera.

L'università vive anche di una dimensione che trova giustificazione in se stessa, in cui teoria e pratica non sono disgiunte, e ogni giorno trova la sua pienezza e la sua ragione di senso per le scoperte che offre. Ridurre la formazione universitaria alla mera acquisizione di competenze professionali è una tendenza in atto da tempo ed ha una natura regressiva che guarda in modo preoccupante al passato. Vuol dire consegnare i giovani meno fortunati ad un permanente ritardo formativo ad esclusivo beneficio del mercato della formazione continua fondato sulla inevitabile obsolescenza delle competenze. Vuol dire privarli di quelle conoscenze solide, critiche e di ampio respiro capaci di aprire attraverso il sapere l’orizzonte della realtà nel suo insieme; non come privilegio di un determinato ceto ma come possibilità emancipativa cui tutti hanno diritto di aspirare.

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