Dieci tesi per l'università

 
5. Promuovere il pluralismo della didattica

La libertà d'insegnamento è costituzionalmente riconosciuta e deve essere garantita. Tale libertà non può essere considerata come un orpello romantico per anime belle oppure come un privilegio retaggio del passato, neppure come una licenza all'arbitrarietà irresponsabile nella messa in opera del rapporto didattico oppure ancora come una fuga dalle responsabilità. Essa è un baluardo della formazione (scolastica e universitaria) democratica, che a sua volta si lega alla libera manifestazione del pensiero, la garanzia che non dovrà mai prodursi una reductio ad unum delle possibilità didattiche e dell’idea generale di formazione, da intendersi dunque sempre aperte e molteplici./p>

Riflettere apertamente su determinati modelli di gestione dell'istituzione universitaria, della ricerca e della didattica significa riflettere su un modello possibile di Università senza adottare formule o soluzioni già scritte come fossero un destino di cui limitarsi a prendere atto. Contro ogni “pensiero unico” sulla didattica si rivendica il fatto che essa possa essere pensata e concettualizzata in modo plurale, evitando ogni forma di standardizzazione entro modelli costruiti esclusivamente sulla misurazione degli effetti d’apprendimento. Si tratta di rimettere al centro l’acquisizione di un sapere capace di lunga gittata in grado di orientare chi lo possiede dinanzi ai cambiamenti continui di scenario e di contesto, senza adeguare la formazione esclusivamente all'“oggi”, alle esigenze di un mercato del lavoro in rapida trasformazione.

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